Auto e privacy

“Molte persone pensano ancora alla propria auto come a uno spazio privato: un posto dove poter telefonare al proprio medico, fare una chiamata confidenziale con i propri figli mentre vanno a scuola, piangere a dirotto per la rottura di una relazione sentimentale. Ma quella percezione non corrisponde più alla realtà. Tutte le nuove auto oggi sono incubi per la privacy su quatto ruote che raccolgono enormi quantità di informazioni personali degli automobilisti”.

Colleghiamo quindi il nostro cellulare al sistema bluetooth del nostro cellulare, i sistemi interagiscono e molte informazioni vengono trasmesse, elaborate e inviate a differenti centri di elaborazione dati, ma il nostro consenso?
Molte case automobilistiche sottopongono informative genericamente, garantendo la tutela dei dati personali.
Ma prima ancora di quali dati stiamo parlando?
Altre ai classici dati sulla geolocalizzazione (che tra l’altro diffondiamo già tramite smartphone), vengono inviati dati relativi allo stile di guida, raccolgono pure dati che non ci si aspetterebbe che la propria auto debba conoscere, come il peso, dettagli sull’attività sessuale, la razza, e lo stato di immigrazione.

Le auto moderne utilizzano infatti una varietà di strumenti di raccolta dati, tra cui microfoni, fotocamere e telefoni che i conducenti collegano alle piattaforme delle loro auto.
E le case automobilistiche raccolgono dati anche attraverso app e siti web che possono vendere o condividere con “terze parti”.

Alcuni esempi:

  • Volkswagen raccoglie i comportamenti di guida del conducente come le informazioni sull’allacciamento della cintura di sicurezza e le abitudini di frenata, e le associa a dettagli come età e sesso, utilizzandole a quanto pare per la pubblicità mirata.
  • L’informativa sulla privacy di Kia si riserva invece il “diritto di monitorare la tua vita sessuale” e Mercedes-Benz consegna auto con la tanto discussa app TikTok preinstallata sul sistema di bordo.

E per i passeggeri? Lo stesso vale per i passeggeri che salgono a bordo della vettura senza sapere che i propri dati potrebbero essere raccolti a loro insaputa, e per le auto a noleggio, in cui ogni cliente dovrebbe essere informato e dare i propri consensi ogni volta che noleggia un’auto con la reale possibilità di negare i consensi.

Risultati della ricerca “Privacy Not Included” svolta dalla Fondazione Mozilla

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